Lunedì 15 settembre, nella ricorrenza del 73° anniversario del transito del beato Paolo Manna, fondatore del primo Seminario Missionario del Sud, proprio nella casa del PIME a Trentola Ducenta, abbiamo vissuto un momento di grande grazia: la consegna del Crocifisso da parte dell’Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Mimmo Battaglia, a padre Giovanni Manco, dei Missionario del PIME, destinato dal Superiore Generale all’Amazzonia brasiliana.
Padre Giovanni ha già vissuto l’esperienza della missione in America Latina, in particolare in Messico, e in questi ultimi anni ha svolto un servizio di insegnamento nello Studentato Teologico di del PIME di Monza.
Padre Giovanni è napoletano e la consegna del Crocifisso da parte del Vescovo della sua diocesi, gesto semplice ma solenne, ha racchiuso in sé tutta la bellezza della comunità ecclesiale che manda e sostiene i suoi figli nel servizio al Vangelo.
Alla solenne concelebrazione hanno partecipato il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, numerosi sacerdoti e confratelli, tra i quali p. Daniele Mazza, vicario generale del Pime, e p. Rogerio Santana Neves, rettore della casa di Ducenta. Con la presenza di autorità cittadine, come il sindaco di Trentola Ducenta dr. Michele Apicella, rappresentanti del gruppo di “Pax Christi” e molti amici di p. Giovanni.
L’arcivescovo partenopeo ha espresso la sua gratitudine e apprezzamento per i missionari e per la loro grande opera di servizio ecclesiale. Particolarmente toccante è stato l’augurio che il cardinale don Mimmo ha rivolto a padre Giovanni: “Lasciati evangelizzare dai poveri”. In queste parole si racchiude il cuore della missione: non solo portare l’annuncio di Cristo, ma anche saper riconoscere il volto del Signore nelle sorelle e nei fratelli che si incontrano, soprattutto in chi è più umile e più fragile.
È stato un invito anche per noi che restiamo: ricordare che la vera ricchezza nasce dall’incontro, dall’ascolto e dalla capacità di lasciarsi trasformare dall’amore che Dio semina nei piccoli e nei poveri. Questa esperienza ci ha rinnovato nella consapevolezza che la Chiesa è davvero universale: mentre un fratello parte per l’Amazzonia, noi ci sentiamo impegnati qui, uniti a lui e a tutti coloro che in ogni parte del mondo testimoniano la bellezza del Vangelo.
Redazione