Chiesa di Santa Eufemia

Le prime notizie sull’attuale chiesa parrocchiale di Sant’Eufemia risalgono al periodo tridentino, nella carte della visita pastorale del 1560 compiuta dal vescovo Balduino de’ Balduinis. Nel corso dei secoli sono stati registrati interventi di rifacimento e restauro che hanno portato l’adeguamento dei registri decorativi della chiesa agli stili del tempo. Particolarmente rilevanti sono stati gli interventi tardo barocchi. Un altro cospicuo intervento di rifacimento e restauro si è registrato nel XX secolo per interessamento del parroco G. Morra. L’interno della chiesa fu arricchita di pregiati marmi, la facciata fu ripresa secondo lo stile neoclassico e fu elevato l’attuale campanile. Il campanile, visibile sul lato destro della facciata, è scandito da tre registri poggianti su di una base in altezza pari all’incirca alla facciata della chiesa. In alto è sormontato dalla statua di Sant’Eufemia. La facciata della chiesa si presenta in stile neoclassico, scandita da sei colonne con capitelli corinzi che inquadrano i tre portali di ingresso sormontati da due nicchie con statue e un altorilievo con l’immagine di Sant’Eufemia. La facciata si conclude con un timpano dalle semplici ed eleganti linee. L’interno è a croce latina, a tre navate con transetto e abside finale a terminazione semicircolare. La navata principale presenta una copertura piana a cassettoni, una cupola si erge all’incrocio del transetto, il presbiterio è munito di catino absidale. La pavimentazione è in marmo con inserti di decorazioni policrome. La parte presbiterale si presenta sopraelevata di alcuni gradini rispetto alla navata principale. Sul fondo è visibile l’altare tridentino in marmo policromo; l’attuale mensa liturgica e l’ambone sono in marmo mentre la sede è in legno. L’accesso alla chiesa si presenta sopraelevato rispetto al piano stradale ed anticipato da una grande scalinata neoclassica a due rampe. Una rampa alla sinistra della facciata permette l’accesso alla chiesa ai diversamente abili.