Santa Maria ad Nives – Casaluce (Santuario)

All’interno del castello di Casaluce, di origine normanna, venne fondato alla fine del XIII secolo un monastero dedicato alla Beata Vergine da Raimondo del Balzo ed Isabella Apia, come sta a testimoniare l’antica iscrizione collocata nell’atrio del Santuario.
Secondo padre Donato da Siderno (Historia del Real Castello di Casaluce, Napoli 1622), la chiesa fu realizzata per custodire e venerare l’icona bizantina della Madonna con il Bambino. Insieme ad essa si conservano due idrie d’alabastro, di cui Gesù si servì per compiere il miracolo delle nozze di Cana, secondo la tradizione. Le due idrie sono ancora usate per il rito della benedizione delle acque, eseguito secondo un antico rituale dei monaci, e sono custodite ai lati del trono marmoreo della Vergine nella cappella a Lei dedicata. Il santuario presenta una veste settecentesca: le decorazioni barocche sono ben visibili sia nella facciata esterna, dove lesene ad ordine composito incorniciano l’arco di accesso; sia all’interno dove la maggior parte degli elementi decorativi risente dell’influsso dell’epoca. Le costolonature della volta a crociera sovrastante l’altare sono ricoperte da stucchi e dorature, come pure le finestrature laterali, di forma rettangolare sormontate da teste di angelo, che sostituirono le originarie aperture gotiche.
Nell’ultimo ventennio del XX secolo la chiesa fu oggetto di lavori di restauro tesi soprattutto al ripristino della volta a crociera trecentesca ed al relativo recupero degli affreschi. I lavori hanno riportato alla luce tracce delle aperture gotiche nell’ordine superiore della navata, dove sono chiaramente visibili la trilobatura di una delle finestre trecentesche e tracce di un’apertura ogivale sopra l’attuale cantoria.