Lunedì 15 settembre 2025, memoria liturgica dell’Addolorata, nel Santuario della Madonna di Briano a Villa di Briano, al centro della ubertosa Terra di Lavoro, è stata inaugurata la mostra delle Tavolette votive con un Seminario di studio dal titolo ”Per grazia ricevuta”, alla presenza di numerosi fedeli ed autorità. Il santuario mariano di Briano, risalente a più di mille anni fa, possiede una nutrita raccolta di Ex voto, tavolette votive realizzate Per grazia ricevuta, che rappresenta una testimonianza visiva della fede e della religiosità popolare. Si tratta di una collezione di tavolette votive superstiti, che insieme all’altra testimonianza – gli ex-voto in argento – tappezzavano le pareti della chiesa, ed ora collocata al piano terra delle sale del santuario.
Don Crescenzo Molinaro, parroco-rettore del santuario, ha dato il benvenuto ai convenuti ed ha ricordato la figura e l’impegno di mons. Paolo dell’Aversana, che ha retto instancabilmente il santuario dal 1974 fino alla fine della sua vita (2024), ideatore e curatore della mostra delle tavolette votive, provvedendo anche al restauro di esse: “Don Paolo ha fatto risorgere il Santuario della Madonna di Briano, ampliando la fabbrica architettonica, la sua attività pastorale, culturale e sociale”.
Salvatore Cuoci, presidente dell’Associazione Onlus “Santuario Madonna di Briano” ha letto il Messaggio del Soprintendente SABAP per le province di Caserta Benevento, arch. Mariano Nuzzo. Tra l’altro: “Il Santuario della Madonna di Briano, con la sua lunga storia, gli affreschi medievali e l’icona della Madonna col Bambino, rappresenta un patrimonio straordinario che intreccia arte, fede e memoria collettiva. La raccolta degli ex voto, che oggi viene restituita nella sua rinnovata bellezza grazie ai restauri, è una testimonianza viva di devozione popolare: piccoli capolavori che raccontano storie di speranza, di protezione e di gratitudine. La Soprintendenza è lieta di sostenere, insieme alla Diocesi, questo percorso di tutela e valorizzazione, nella consapevolezza che la salvaguardia di tali beni non riguarda soltanto il passato, ma si proietta come segno e radice nel futuro della comunità”.
L’arch. Giuseppina Torriero, curatrice dei restauri del complesso di Briano, funzionaria della Soprintendenza di Caserta fino a pochi anni fa, ha tracciato una breve ed esaustiva storia del santuario e della sua articolata fabbrica. Partendo dalle origini longobarde della primitiva cella benedettina, “Non conosciamo con esattezza l’anno di fondazione dell’antico tempietto della Madonna di Briano, ma prima del Mille è attestata come dipendenza dei monaci benedettini dell’abbazia di san Vincenzo la Volturno, è documentata con splendide tracce iconografiche – come gli affreschi del secolo X, il vescovo S. Tammaro ed altre figure ieratiche nella nicchietta a sinistra dell’entrata e nell’abside orientale – che ne connotano inconfondibilmente la magnifica arte bizantin”. Ha ricordato come “Nei secoli XI-XV essa era ridotta a un rudere considerato che la zona, a sud del fiume Clanio in cui sorgeva era paludosa e funestata dalla malaria. Dal periodo borbonico in poi è stata curata la fabbrica del santuario, grazie al comune di Frignano Piccolo (attuale Villa di Briano) ed ai fedeli”.
Mons. Ernesto Rascato, delegato vescovile per i beni culturali, ha presentato ed illustrato il significato delle tavolette votive del Santuario, gran parte schedate con l’inventario del patrimonio storico-artistico a cura dell’ufficio dei beni culturali della Diocesi di Aversa, in attesa di apposito catalogo scientifico. Sono schedate un centinaio di Tavolette votive, la più antica attualmente risulta essere data 1820.
“Come per gli altri santuari mariani – ha detto mons. Rascato – dove numerose persone promettono ed adempiono un voto, un gesto di gratitudine fatto alla Madre di Dio, così anche per gli Ex-voti del santuario della Madonna di Briano possiamo vedere tangibilmente lo scioglimento di un voto per una promessa fatta. Il voto fatto e sciolto da persone che con un dipinto vogliono attestare la fiducia e gratitudine mariana, persone che vogliono dire grazie a Dio e alla Madonna di Briano per essere stati liberati da incidenti, malattie, naufragi, attentati,etc. La sigla V.F.G.A. : Votum Feci Gratiam àccepi. Tradotto: Ho fatto il voto, ho ricevuto la grazia. Queste tavolette votive con gli ex-voto di argento sono preziosi documenti di storia, di civiltà, ma soprattutto sono preghiere dipinte, segni di fede popolare umile ma sincera”.
Il vescovo di Aversa mons. Angelo Spinillo, prima di sciogliere il nastro augurale della Mostra, ha illustrato il messaggio sociale e pastorale delle Tavolette votive: “Le scene rappresentate dagli ex-voto: malattie, guarigioni,interventi chirurgici, naufragi, soldati in guerra, attentati di briganti, scarcerazioni, investimenti da veicoli, incidenti vari, sono fatti della vita sociale quotidiana. Eventi ordinari ma che rimandano alla spiritualità semplice degli offerenti. Nelle tavolette sono descritte iconograficamente, raccontate visivamente l’autentica pietà popolare. I miracoli espressi negli ex -voto sono le meraviglie della grazia invocata, a volte insperata, ottenuta per la mediazione della Madre di Dio”.
Ufficio Beni Culturali









