16-24 maggio: Settimana LAUDATO SI’ indetta da Papa Francesco

Dal 16 fino a domenica 24 maggio, viviamo la settimana LAUDATO SI’, indetta da papa Francesco a 5 anni dalla pubblicazione dell’omonima enciclica. Per ciascuno e per ogni comunità è tempo di riflettere e di cercare nuove convergenze necessarie a produrre cambiamenti.

Molte coscienze si sono sentite interpellate, in questi anni, dalla voce del pontefice, che ha precisato di volersi rivolgere non solo ai credenti, ma a tutti gli uomini. Perché il dono della vita è di tutti e tutti siamo responsabili di interpretare e rispettare il progetto di Dio, che è di bellezza, di armonia, d’amore.

Tutti sempre più verificano, con l’evidenza di fatti, che il modello dominante, che impronta l’economia, l’informazione, i rapporti tra i popoli è orientato al massimo profitto e non al rispetto della vita.

Questo modello brucia le risorse del pianeta ben oltre la sua capacità di riprodurle.

E così, senza tregua con cieco accanimento, rubiamo il futuro ai nostri figli e ai figli dei figli. Siamo in cammino verso il baratro e non si vede all’orizzonte un vero cambio di paradigma, anche se parziali accorgimenti cominciano a essere adottati da molti governi, ma con preoccupanti eccezioni.

A pagare il prezzo più alto di questo corso delle cose sono e saranno i più deboli. Interi popoli sono strappati alle loro terre da guerre irragionevoli o dagli effetti dei cambiamenti climatici.

Tornare in amicizia con la terra, rimettere al centro la vita è l’invito accorato che ci viene dal papa, ma è anche quel che la nostra coscienza invoca.

In questa settimana possiamo mettere in ordine le idee, approfondirle con la ricerca e il confronto, cominciare a progettare azioni da mettere in campo nelle nostre comunità, perché maturino cambiamenti da far confluire nel Tempo del creato che vivremo, come sempre, dal 1° settembre al 4 ottobre.

Rinsaldare le coscienze, aprire il cuore alla speranza ci darà la forza di vivere con pienezza coraggio e giustizia i tempi complessi che ci attendono.

Ascoltiamo l’appello di papa Francesco.