San Tammaro Vescovo e Confessore – Grumo Nevano

La basilica di San Tammaro a Grumo Nevano rappresenta un’illustre testimonianza di storia artistica e devozionale. Una prima documentazione relativa alla presenza di una chiesa dedicata a San Tammaro risale al 1132. Bisogna fare un salto di qualche secolo per avere altre notizie più precise relative all’edificio sacro. Le visite pastorali del vescovo Fabio Colonna 1542, poi quella del Vescovo Pietro Orsini 1597, fino ad arrivare alla fine del XVII secolo e l’inizio del secolo successivo, sono i documenti che determinano l’evolversi della fabbrica. La basilica si affaccia su una piazza quadrata, fino al secondo dopoguerra sagrato della stessa recintato da una cancellata. La facciata della chiesa presenta tipici elementi tardo barocchi con una composizione impostata su due ordini di paraste. Una coppia di queste, binate e sormontate da capitelli dorici, definiscono la zona centrale, ad andamento curvilineo, nella quale troviamo il portale di accesso in piperno. Aii lati due nicchie sormontate da timpani triangolari contengono le statue dei Santi Pietro e Paolo in terracotta. Il secondo registro, decorato con paraste, racchiude un ampio finestrone. I due livelli sono raccordati da ampie volute sormontate da anfore in piperno. Alla sinistra della facciata troviamo la torre campanaria, che è impostata su tre livelli definiti ai quattro angoli da paraste che sorreggono trabeazioni realizzate con mattoni a vista. La chiesa si presenta con una pianta a croce latina con una sola navata, ampio presbiterio e transetto. Vi sono, inoltre, quattro cappelle sul lato sinistro e cinque sul lato destro. Tale asimmetria è dovuta al fatto che sul lato sinistro troviamo un accesso laterale alla chiesa con un portale del XV secolo, presumibilmente vestigia della precedente chiesa.