Caritas Aversa, Video e Lettera Aperta: salvare vite sia priorità

Nell’indifferenza e nel silenzio dell’Europa, altri 130 migranti sono morti in mare. «Sono persone. Sono vite umane», ha detto Papa Francesco. Vite abbandonate, che avrebbero potuto essere salvate e accolte.

Nel giorno della Festa dei Lavoratori, presso l’Ufficio Immigrazione, la Caritas Diocesana di Aversa ha ricordato i 130 fratelli e sorelle colpevoli solo di fuggire da guerra e miseria, alla ricerca di un’opportunità di vita più dignitosa e umana per sé e per i propri figli, con un momento di raccoglimento e preghiera indossando teli isotermici, come quello distribuito ai profughi che arrivano sulle coste su imbarcazioni di fortuna, per sentire la comune umanità che ci affratella.
Papa Francesco pronunciò quattro verbi come programma d’azione con i migranti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare, da cui è nato il progetto Caritas “APRI”.
Adesso è necessario aggiungere un quinto verbo, che preceda tutti: salvare!
Prima la salvezza, prima la vita!
La Caritas Diocesana di Aversa lancia per questo motivo (S)APRI: Salvare, Accogliere, Proteggere, Promuovere e Integrare. Un appello rivolto a tutta la comunità, a tutte le Istituzioni, a tutte le donne e gli uomini che non intendono chiudere gli occhi davanti alle tragedie che continuano a fare del Mediterraneo un enorme cimitero.
SAPRI è un percorso da costruire insieme: Parrocchie, Comuni, Sindacati, Scuole, Associazioni, cittadini.
«Non sono sbarchi, ma Salvataggi. Non sono clandestini, ma Persone. Non siamo buonisti, ma Umani».

(S) APRI
SALVARE, ACCOGLIERE, PROTEGGERE, PROMUOVERE, INTEGRARE