L’esortazione e l’impegno ai futuri sindaci: “Saremo fianco a fianco per ascoltare il territorio, raccogliere le grida degli ultimi e dare risposte concrete”

Resoconto dell’incontro in Caritas con i candidati sindaci al ballottaggio

Mercoledì 5 giugno 2019, presso la sede della Caritas diocesana di Aversa, si è tenuto un incontro con i candidati sindaci del territorio che domenica 9 saranno impegnati nel decisivo turno di ballottaggio.

L’evento è stato organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale allo scopo di rafforzare la vicinanza alle comunità locali, soprattutto nell’attenzione ai bisogni delle persone più fragili, ed ha visto la presenza di Alfonso Golia e Gianluca Golia, candidati a guidare la prossima amministrazione comunale di Aversa, e Angelo Campanile e Gaetano Di Bernardo, i due aspiranti sindaci in lizza per la poltrona di primo cittadino di Grumo Nevano.

“La Chiesa di Aversa intende essere sempre più vicina alle città del nostro territorio, anche nel momento della responsabilità di formare i governi locali”, ha affermato Mons. Angelo Spinillo nel suo saluto iniziale. Lo scorso 14 maggio, il Vescovo di Aversa aveva già incoraggiato i cittadini a “informarsi per poter esprimere un voto consapevole”, chiedendo parimenti ai candidati di essere “segno di speranza, ascoltando i bisogni, accantonando gli interessi di parte e perseguendo solo il bene comune”. A Mons. Spinillo ha fatto eco Don Carlo Villano, Vicario Episcopale del Settore Carità e Società degli uomini: “Nel nostro precedente confronto, il Vescovo rivolse un appello accorato alle cittadinanze in vista del voto, ma anche alle realtà impegnate nella società civile ad essere più presenti al fianco dei cittadini L’auspicio è che lo stile della politica possa essere animato dallo spirito di servizio per i cittadini e per territori, che hanno bisogno di sentirsi partecipi di un dialogo onesto e costruttivo”.

“Rivolgo un ringraziamento ai candidati che hanno accolto il nostro invito”, ha esordito Stefano Di Foggia, direttore della Pastorale Sociale. “Costruire un significativo e continuo confronto con le istituzioni significa porre una pietra angolare per lo stimolo della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. Siamo chiamati a mettere insieme i bisogni e provare a tradurli in soluzioni concrete. Parafrasando, auspichiamo che questa sera, qui in Caritas, in questo contesto e in questo clima di dialogo si sia riunita la “lobby degli ultimi”, pronta a dar voce alle categorie più trascurate e disagiate della nostra società. Ragionando e operando nella logica di una comunità integrata, potremo contare reciprocamente su risorse umane disposte a spendersi per il territorio. Ecco perché il prossimo passo che la Chiesa di Aversa vorrà compiere, all’indomani dell’esito elettorale, sarà convocare i nuovi sindaci del territorio per avviare concretamente questo fattivo corso di cooperazione.

Il direttore della Caritas, don Carmine Schiavone, ha poi indicato una serie di temi sensibili sui quali la presenza cristiana è più attiva, come le dipendenze antiche e nuove, il diritto alla salute, l’alimentazione, l’igiene e la cura della persona (specie per i senza fissa dimora), l’attenzione alle famiglie sfrattate in cerca di un alloggio, il diritto all’istruzione e il potenziamento dei percorsi formativi e culturali necessario per favorire l’inclusione sociale. “In questi anni la Caritas, grazie anche al valido supporto dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e dell’Eupolis, ha cercato di sedersi ai tavoli istituzionali che contano, per portarvi le grida di aiuto delle persone più fragili, povere e indifese. Come Chiesa, cerchiamo di accogliere le richieste delle tante persone che in noi cercano e trovano la loro prima assistenza. Ma è con le istituzioni che sentiamo l’esigenza di dialogare e ragionare, per affidare loro le istanze delle fasce più deboli della società. Progettiamo un cammino comune affinché chi andrà ad amministrare la cosa pubblica abbia una conoscenza ancor più approfondita delle comunità di cui dovrà prendersi cura”. Ascoltare realmente il territorio, dunque, diventa la missione primaria perché, continua don Carmine, “l’impegno su questi temi fondamentali può segnare in positivo il destino di un’amministrazione. Guardiamo al territorio, dunque, poniamoci un obiettivo ma, a seguire, il terzo passaggio cruciale deve consistere nel dare risposte concrete e solerti. Riallacciandomi alla dichiarazione d’intenti espressa poc’anzi da Stefano Di Foggia, da lunedì prossimo anche la Caritas diocesana sarà a disposizione dei nuovi sindaci per camminare insieme a loro con esperienza, energia ed entusiasmo rinnovati.”

Ufficio Comunicazioni Sociali