“Siamo battezzati in Cristo, risorti a nuova vita con Lui: come Tommaso, riconosciamo nelle sue piaghe l’amore infinito di Dio, che ha donato tutto se stesso all’umanità”

Seconda Domenica di Pasqua 2023, il Commento di Mons. Angelo Spinillo

Otto giorni è il tempo della festa della Chiesa e, quindi, l’ottavo giorno segna l’inizio di un nuovo percorso.

Nella Settimana “in Albis” e nella tradizione della chiesa “a segnare il nuovo cammino dei cristiani è il battesimo, sacramento fondamentale della nostra vita ecclesiale”, annuncia Mons. Angelo Spinillo nel commentare il vangelo di domenica prossima, 16 aprile 2023. “Siamo battezzati in Cristo, immersi con lui nella morte del peccato, per risorgere con Lui nella vita nuova di figli di Dio”.

Questa grazia grande di essere “membri del popolo di Dio che cammina nella storia, seguendo la speranza e la luce del Cristo Risorto” la avverte forte anche l’Apostolo Tommaso. Nel brano del vangelo di Giovanni, che spezziamo nella Seconda Domenica di Pasqua – detta anche della Divina Misericordia – “Gesù compare in mezzo ai suoi apostoli, ancora nascosti nel Cenacolo, annunziando ‘Pace a voi’, ma portando sul Suo corpo i segni della passione”. Quel Cristo che è stato crocifisso, continua il vescovo di Aversa, “è lo stesso che è risorto: ecco perché quelle piaghe rimarranno in eterno sul corpo del Cristo, in quanto testimonianza dell’infinito amore di Dio, che ha donato tutto se stesso all’umanità”.

Nel toccare quelle piaghe, dunque, Tommaso esprime la sua fede e ci invita a “riconoscere il Cristo Risorto come il Cristo che ha sofferto per noi e che, nella risurrezione, ci dona di vivere la pienezza della comunione con la sua carità”.

 

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